Il Festival e il Premio Virginia Reiter, in breve




Premio e Festival Virginia Reiter. Il lavoro dell’attrice - 2015


“Una grande attrice è una donna capace di incarnare un gran numero di personaggi dissimili fra loro; una diva è una donna capace di provocare un gran numero di sceneggiature simili fra loro”. (André Malraux)

Questo è quanto si sarebbe potuto sentito dire di Virginia Reiter, nel ridotto del Teatro Storchi di Modena (“ca’ soa”, come dicono a Modena), la grande attrice e prima capocomica italiana vissuta tra fine Ottocento e Novecento coeva di Eleonora Duse, e di Sarah Bernhardt, da cui era ammirata, interlocutrice di D’Annunzio e prima interprete della Lupa di Verga. Amata e non solo in Italia, in Francia, in Sudamerica, per la sua formidabile presenza scenica e per una voce che conferiva veridicità a ciascuna delle sue interpretazioni, Virginia sapeva imprimere il giusto carattere al personaggio, che si cimentasse nell’ambito tragico, o nella commedia, con la Madame Sans-Gêne di Victorien Sardou, o persino in una pochade.

Nel 1995 nasce il Premio Virginia Reiter sottotitolato il lavoro dell’attrice, che si prefigge lo scopo di identificare e promuovere le migliori attrici del panorama teatrale italiano ed europeo nella fase iniziale della loro carriera; un obbiettivo che porta oggi il nome di undici grandi attrici italiane,  Laura Pasetti, Manuela Mandracchia, Federica Bonani, Debora Zuin, Pilar Perez Aspa, Francesca Ciocchetti, Anna della Rosa, Caterina Simonelli, Lucrezia Guidone, Licia Lanera  e di due giovani attrici straniere, Eva Triskuskaeva e Katharina Schuettler.

Attorno a questo perno, il lavoro di un’intera associazione dedicata all’attrice ha permesso di gettare nuova luce sull’importanza della via aperta dalla Reiter alla donna nel Teatro italiano, da cui la manifestazione trae la propria ispirazione: una via fatta di professionalità, di parità di genere, di apertura culturale, ecclettismo, e di una modernizzazione della figura e dei ruoli dell’attrice teatrale anticipatrice dello spirito dell’era del cinematografo.

L'undicesima edizione del Premio Virginia Reiter. Il lavoro dell’attrice, con la direzione artistica di Laura Marinoni, si celebrerà al Teatro Storchi e al Teatro Drama di Modena.
  • una mostra, in collaborazione con Festival della Filosofia, Irraggiamenti da un costume di Virginia Reiter a cura di Francesca e Roberta Vecchi
  • un trittico di premi intitolati alla memoria dell’attrice (XI Premio Virginia Reiter, Premio alla carriera Virginia Reiter, III Premio europeo Giuseppe Bertolucci)
  • un Festival Virginia Reiter intitolato Il lavoro dell’attrice, in collaborazione con Teatro Drama e Ferrara OFF e con la partecipazione di Maria Paiato, Pilar Perez Aspa, Stefano Ricci e Antonio Rigo Righetti, tra gli altri 


I premi dedicati a Virginia Reiter
Nucleo generatore dell’intero corpus di eventi che portano il nome dell’attrice, il Premio nazionale Virginia Reiter. Il lavoro dell’attrice è assegnato, dal 2014 - anno dell'inaugurazione della collaborazione con il Teatrto di Roma - con cadenza biennale,  alla migliore attrice under 35, che si sia distinta nel panorama teatrale italiano nel corso della stagione, da una giuria di esperti (Rodolfo Di Giammarco, Gianfranco Capitta, Maria Grazia Gregori, Ennio Chiodi), presieduta da Sergio Zavoli.

Per il terzo anno consecutivo, sarà inoltre assegnato il Premio europeo Giuseppe Bertolucci, nato su impulso del fondatore del Festival Reiter, Giuseppe Bertolucci, alla migliore attrice europea under 35.

E’ inoltre prevista l’assegnazione del Premio Virginia Reiter alla carriera ad una grande interprete del nostro tempo.


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Virginia Reiter (1862-1937), dotata di una voce melodiosa, “di un metallo puro", con "velature delicate e inesauribile varietà di ritmi" (dal Piccolo Faust, 30 luglio 1913) e di grande espressività, capace di entrare in comunicazione con il pubblico anche grazie alla sua affascinante femminilità, fu dedita all’arte soltanto, per tutta la sua vita. Si ritirò solo nel 1915, affinché il suo pubblico serbasse di lei “un ricordo non offuscato da nessuna nube”. Adorata dal pubblico, amata da intellettuali come Marco Praga e Guido da Verona, dalla Città di Modena, Virginia si distingueva non solo per l’espressività infusa nelle sue interpretazioni ma per la sua versatilità, che le consentiva di passare con pari intensità dalla pochade alla tragedia.

Tanto si richiede a un’attrice oggi, le cui aspirazioni, spesso, non si limitano alla sfera teatrale, ma anche cinematografiche e televisive. In quest’ottica, l’Associazione Virginia Reiter, nata per volontà della famiglia d’origine, e la Città di Modena da 1997 promuovono il Premio Virginia Reiter e il neonato Premio Bertolucci. Il premio è inoltre affiancato, dal 2007, dal Festival Virginia Reiter – Il lavoro dell’attrice, ideato da Giuseppe Bertolucci e dedicato al “lavoro dell’attrice”, sottotitolo della manifestazione, che coinvolge tutto il mondo teatrale nazionale, e vede alternarsi sulla scena le più grandi donne – in particolare, ma non solo - del teatro italiano, in qualità di protagoniste, autrici, ospiti d’onore, o destinatarie dei Premi alla Carriera. Tra queste artiste del calibro di Adriana Asti, Lidia Ravera (direttore artistico del Festival sino al 2011), Alda Merini, Maria Mulas, Ottavia Piccolo, Giuliana Lojodice, Anna Maria Guarnieri, Margherita Buy, Serena Sinigaglia, Licia Maglietta, Lella Costa, Maddalena Crippa, Angela Finocchiaro, Lucia Poli e molte altre ancora.



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